
Le
caratteristiche dell'olio d'oliva
L'enorme varietà di aromi che l'olio d'oliva
può avere lo rende un alimento utilizzabile in qualunque
tipo di
cucina. I primi utilizzatori sono stati ovviamente i popoli del Sud
che, grazie alla salutare dieta mediterranea detengono il record dei
più bassi tassi di malattie cardio-vascolari.
I conoscitori e gli amatori
sanno che l'olio d'oliva
può avere essere fruttato o speziato, dolce o amaro, forte o
delicato; il suo gusto infatti è fortemente determinato da
diversi fattori naturali.
Si possono però
distinguere tre principali categorie di olio a
seconda del suo grado di acidità e della sua purezza:
Olio
extravergine d'oliva
L'olio
extravergine di oliva è l'unico olio vegetale ottenuto con
sola
pressione, senza manipolazione o additivi chimici, a differenza degli
oli di semi (soia, arachide, girasole, ecc.).
Contiene le vitamine E, A, K, D che hanno proprietà
antiossidanti ed effetto protettivo sulle cellule dell'organismo. Ha un
livello di acidità inferiore all'1% (1 grammo per ogni 100
gr).
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Olio
vergine d'oliva o puro
Il grado
di acidità di questo olio è pari circa al 2% e
come l'extra vergine non è raffinato.
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Olio
d'oliva fine o olio d'oliva
E'
composto da olio di oliva raffinato al quale viene aggiunto olio di
oliva vergine per migliorarne il gusto. Il grado di acidità
massimo è dell'1,5%.
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Olio
di sansa
Ha un
livello di acidità massimo pari all'1,5% ed è
costituito dalla sansa cui viene aggiunto dell'olio extravergine di
oliva.
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L'olio extravergine di oliva,
a differenza degli altri olii alimentari, è costituito
prevalentemente da acidi grassi monoinsaturi, con la presenza in giusta
quantità di acido grasso linoleico, polifenoli, vitamina E e
beta carotene. La presenza di questi elementi antiossidanti rende
l'olio extravergine particolarmente importante per la nostra salute.
E' stato infatti scientificamente verificato che il suo costante
utilizzo favorisce un abbassamento del colesterolo "cattivo" (LDL) ed
un contestuale innalzamento di quello "buono" (HDL) aiutando a
prevenire le malattie cardiovascolari e l'artereosclerosi.
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